Il silenzio e il libro

Il silenzio. Il silenzio buono. Il silenzio ristoratore. Come qualche cosa di vivo e consistente, avvolge la casa e si insinua tra le fessure, sotto le porte e prende bonariamente possesso di tutti gli spazi della casa, riempiendola fin negli angoli più nascosti, protettivo. Immersa nel silenzio denso che la avvolge, Giovanna legge. Legge un libro duro, ricco di esperienze dolorose che carpisce con la forza di una morsa; imprigiona chi legge tra le pagine come un pitone tra le sue spire. Il Silenzio e il Libro si impossessano di lei, togliendole volontà e iniziativa. Intorno a lei gli oggetti cominciano a fluttuare e il libro si dilata fino ad inglobarla. Le parole scritte sulle pagine perdono significato e Giovanna perde peso: ha superato le leggi di gravità.

 

Cammina leggera in una città morta. Stracci di nebbiolina azzurrognola lasciano intravedere case bianche, finestre serrate e portoni chiusi. Nessuno anima le strade. Solo un gatto, lentamente, cammina nella nebbia; le si avvicina e strofina il corpo caldo e morbido contro le sue gambe. Scompare subito dopo. Giovanna continua a camminare senza meta e senza peso: non ha paura. Due figure prendono forma di fronte a lei, le vengono incontro. Come in una ripresa al rallentatore sembrano impiegare un tempo interminabile a raggiungerla. Volti sconosciuti, cordiali.   Sorridendole, le due figure le passano vicino, proseguendo per la loro strada. Svaniscono rapidamente nella nebbia, ora più fitta.

 

 

Che ore sono? Da quanto tempo mi trovo qui? Non importa. Sto bene. Ho superato spazio e tempo. Rinunciare ai rumori e ai colori mi mette al sicuro. Forse sono fuggita.

 

 

Guardando verso il basso, Giovanna non vede più la strada. I suoi piedi sono sospesi e lei veleggia nell’aria che si fa via via più limpida; sotto di lei non più case bianche, non più nebbia grigia ma alberi verdi e prati ricchi di fiori colorati e persone, persone di ogni età che parlano, giocano, vivono. Quel mondo variegato è sempre più piccolo e distante: inarrivabile.

                                                                         o o o

 

Il Silenzio e il Libro l’hanno portata via per sempre.

 

(Rosanna Bonadonna)