La fantasia

Il centro commerciale. Sempre gli stessi negozi. Tutti uguali. Banali. Di plastica. Là dentro non si sa se è inverno o estate, se è giorno o notte. Figure inebetite vagano inutilmente fra inutili oggetti, accessori e merci varie. Vagano e mangiano, mangiano e vagano a vuoto. A volte vanno anche il bagno. Nella luce grigia dell’ambiente tutte le figure sono uguali ma un giorno qualcosa accade. Partono delle vibrazioni dal Disney Store: Belle bisbiglia qualcosa a Winnie the Pooh mentre Nemo agita la pinna buona verso Topolino. Lo stregatto prende a braccetto Hallo Kitty. Come se una corrente telepatica li colpisse, cominciano ad animarsi gli animaletti di peluche di un vicino Toy Store mentre i Gormiti fanno scricchiolare i loro strani ingranaggi. Ed ecco che da ogni negozio, dove ci siano giocattoli, peluches, bambole e personaggi fatati, escono cortei di figurine in marcia verso gli spazi comuni del centro commerciale. Al loro passaggio le luci, prima livide e grigie, si fanno calde e colorate mentre una musica festosa accompagna il loro cammino.

La gente, incuriosita, si allontana per far passare il variopinto corteo che si ingrossa sempre più, preceduto dal volo di Dumbo e Peter Pan. Le figurine colorate invitano le persone, attonite, a seguirle fuori del centro commerciale ma tutti fuggono e cercano di allontanarsi velocemente sulle loro macchine, creando così un ingorgo che si sarebbe sciolto dopo parecchie ore.

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Purtroppo nessuno ha capito l’invito. Addio Fantasia. Sei perduta per sempre.

 

(Rossana Bonadonna)