Lenti scure

A un certo punto decisi di farla finita. Mi tolgo di mezzo e non se ne parla più. Però… Esco e guardo le persone che mi passano accanto. Non è detto che siano migliori di me.

 

Mi saluta la vicina rompiscatole del piano di sotto, la guardo, non faccio a tempo a rispondere al suo saluto e la vedo afflosciarsi a terra. Strano. Un malore. Qualcuno la soccorre. Posso continuare la mia passeggiata. Entro in un negozio, chiedo un’informazione. La commessa è di quelle maleducatissime che vengono assunte solo dopo prove severissime in cui devono dar prova di tutta la loro inciviltà, volgarità, arroganza e sfacciataggine. E, requisito indispensabile, saper masticare gomma nella maniera più sguaiata possibile. Vorrei rinunciare al mio acquisto ma, guardandola fisso negli occhi, chiedo l’articolo che ho scelto. Lei che fa? Stramazza per terra, strabuzzando gli occhi. Trambusto nel negozio. Me ne vado.

 

E sono due.

 

Che succede stamattina? Non è venerdì 17. Sono un po’ scossa. Un caffè mi farà bene. Entro in un bar che mi piace. Tante cose buone attraggono la mia attenzione dal bancone ma, che noia, c’è una lunga fila alla cassa. Prevale la golosità e mi metto anch’io in fila pregustando già la mia tortina alle fragoline di bosco adagiate su un letto morbido di crema accompagnata da un buon cappuccino. So che lo fanno buono e poi c’è il barista simpatico che sa fare dei meravigliosi disegni sulla schiuma. Dietro a me, in fila, si piazza, un omone, alto due metri e di almeno 150 chili di stazza. Io non raggiungo i 150 cm. Mi sta addosso, mi pressa, mi soffoca. Mi volto e la mia faccia si trova più o meno all’altezza della fibbia della sua cintura. Alzo gli occhi e lo fulmino con lo sguardo. Lui mi guarda dall’alto dilatando i suoi occhi da pesce e voltandosi di scatto, sposta con agilità insospettabile tutta la sua considerevole mole e fugge dal bar urlando. Poco dopo, una frenata e un tonfo. Poi più nulla. La sirena di un’ambulanza lacera l’aria.

 

Comincio a capire.

 

Da quel giorno indosso sempre un paio di grandi occhiali da sole. Con le lenti scure. Molto scure.

Qualche volta, però, non resisto alla tentazione di toglierli.

 

 

Rossana Bonadonna