Perchè le nuvole

Dedicato a G.M.

 

Perché le nuvole? Le nuvole hanno sempre attratto gli uomini. Tutti sanno che sono vapore che, condensandosi, in determinate condizioni di temperatura e altitudine, precipitano sulla terra perpetuando il ciclo dell’acqua. Questa è la spiegazione fisica ma nella mente umana c’è ben altro.

 

A tutto questo pensa Giovanna, col vento nei capelli, appoggiata al muretto di quel lungomare che l’ha vista bambina. La spiaggia deserta, il mare mosso anzi arrabbiatissimo che sembra voler aggredire e ingoiare tutto ciò che ha davanti e in alto: le nuvole. Grandi, gonfie, spumose nuvole bianche contornate dal cielo azzurro intenso. Il sole le rende luminose e disegna arcani bagliori tra forme misteriose.

 

Un grosso uomo, pancione e sorridente, allunga una mano verso Giovanna e la solleva fin sopra a quelle enormi, soffici nuvolone bianche e comincia a parlare: “Ciao, Giovanna. Non è qui che volevi venire? Troppo persone non hanno il coraggio di ammettere che vorrebbero toccare, vedere, vivere le strane forme che noi vi presentiamo continuamente. Ora, eccoti qua. Il regno delle nuvole è tuo.”

 

Giovanna stava per rispondergli, grata e stupita ma l’omone si era già trasformato in un magnifico cavallo bianco che la invitava a saltargli in groppa. Dopo un attimo di esitazione, Giovanna si ritrova a galoppare sopra una coltre morbida e bianca interrotta ogni tanto da squarci che lasciano vedere, sotto, le onde altissime del mare in burrasca. Ma lei lassù si sente al sicuro quando si rende conto che il suo cavallo si è dissolto lasciandola sola in mezzo a morbidi cuscini profilati d’oro.

 

La luce intorno si fa via via più rosata e il mare più tranquillo, pronto ad accogliere la sfera fiammeggiante che va a spegnersi, annegando, nelle acque multicolori.

 

Strofinandosi gli occhi, Giovanna si ritrova appoggiata al muretto davanti al mare ormai calmo e scuro, rischiarato dal sorriso della luna accompagnato da uno straccetto di nuvoletta birichina, ultima ritardataria, che la saluta per raggiungere le altre che, illuminate dal sole, sono pronte a far sognare tutti coloro che sono disposti a capirle ed accoglierle.

 

(Rossana Bonadonna)