Storia di ordinaria distrazione

Poche gocce di caffè sul fondo di un vecchio tegamino. Accendo il gas.


Era prevedibile: lo dimentico.


Sento l’odore di bruciato e uno strano rumore.


Vado in cucina. Ah, il caffè! Le poche gocce che erano in fondo al pentolino, si sono trasformate in un voluminoso ammasso di bolle marroncine di varie dimensioni. E ballano, si spingono, scoppiano e rinascono. Che bello.


Mi incanto ad osservare quel vitale microcosmo.


Mi dispiace spegnere il gas e porre fine alla danza giocosa delle bolle del mio ex caffè.


Ma so che se non spengo, mi ritrovo solo un tegamino bruciato. Nero e incrostato.


Placo le bolle prima che muoiano incenerite.


 

Rossana Bonadonna