Un ricordo

Come una volta si guardavano le diapositive dal proiettore, cominciarono a scorrerle davanti le immagini della sua vita.

Ricordi confusi, memorie strane di speranze, delusioni e soprattutto occasioni perdute.

Due profondi occhi scuri che la facevano sentire trapassata da una parte all’altra del suo corpo. Le lunghe gambe da ballerino sempre in movimento e le mani, le sue affusolate, splendide mani che facevano pensare a quelle del David di Michelangelo. Mani sensuali, abilissime nell’insinuarsi nei punti più sensibili di una pelle innamorata e felice. Il morbido caldo abbandono dell’acerba inesperienza di lei sotto la travolgente passionalità di lui, improvvisamente spezzato e umiliato.

“Dovrai respingermi sempre” disse lui al morbido, delicato fiore che stava sbocciando tra le sue mani ingannevoli “Sempre”.

Il fiore, troppo delicato, appassì e non riuscì mai più a sbocciare.

 

(Rossana Bonadonna)