Una piccola lacrima

Una piccola lacrima limpida scende lenta sulla sua guancia pallida.

La lavastoviglie aspetta di essere riempita e il lavello, pieno di stoviglie sporche, aspetta di essere vuotato.

L’ostilità della casa può schiacciare: fuggire, fuggire, fuggire.

No! Un piccolo quaderno, una matita, un libro amico ed ecco che torna il sorriso. Si sente abbracciata da un morbido involucro trasparente che la difende da un mondo esterno che non capisce più. Fuori, voci, strepiti, sentenze, saccenteria.

No! Nel suo guscio morbido non c’è più posto per nessuno. Fuori, fuori tutti.

Prende il guinzaglio che pende dal pomello della porta e lo mette al suo cagnolino che le scodinzola sempre gioioso. E’ così paziente, lui. Lui, il suo dolce cagnolino è amore purissimo. Escono insieme sentendosi un’unica cosa; quel guinzaglio, che li unisce uno all’altra, sembra attraversato da un’energia forte e misteriosa.

E’ sera. La luna piena illumina l’aria tiepida e il suo chiarore sorridente si impiglia tra le chiome dei pini che proteggono, bonari, la vita sottostante.

Camminano lentamente, lei e il suo cagnolino. Stranamente lui non tira come fa sempre, le cammina al fianco tranquillo e sembra che possano andare avanti all’ infinito nella tranquillità della notte.

Improvvisamente un sorriso bonario, incastonato in una imponente figura scura, li invita a seguirlo. Sembra naturale accogliere quell’invito e seguire la figura scura, rassicurante e amica. Quel sorriso magnetico li avrebbe portati, lei e il suo cagnolino, in un mondo incantato nel quale potevano passeggiare sulle chiome dei pini e giocare con i raggi di luna impigliati tra gli aghi.

Attraversarono prati fioriti, costeggiarono ruscelli gorgoglianti e la città col suo rumore e i suoi odoracci si allontanava sempre di più.

Pian piano la luce argentea della luna si trasformò nel chiarore rosato dell’alba. Stavano per essere accolti da un nuovo giorno, lontani, lontani, lontani da…

***

La lavastoviglie sarebbe rimasta vuota e il lavello pieno di stoviglie sporche. Per sempre.

 

(Rossana Bonadonna)