La luna piena

La piccola sveglia sul comodino in legno suonò. Erano le 5,30 e la sua camera da letto era inondata da una luce dorata come solo l’alba della sua città sapeva creare.

Bob si svegliò di soprassalto, infilò la sua tuta da lavoro, prese i suoi scarponi in mano e scese scalzo le scale per non svegliare le sue figlie che dormivano nella stanza accanto. Da poco più di un anno aveva perso la moglie Catrine e da quel giorno Susan, la primogenita di 12 anni e Edith la più piccolina di soli 4 anni, erano tutta la sua famiglia. Bob era un uomo rude, robusto, dedito al lavoro, forse un po’ trascurato, ma sempre dolce e protettivo verso i suoi.

Era l’antivigilia di Natale e in paese c’era aria di festa. Le case erano addobbate con luci colorate e presepi e un profumo di caldarroste e frittelle usciva dai vetri appannati delle finestre socchiuse. Qualche fiocco di neve già iniziava a venir giù imbiancando i tetti: in quel periodo dell’anno, insomma, si viveva un’atmosfera quasi irreale.

Tutto ciò aveva contribuito ad addolcire Bob, che così decise di salire in montagna per tagliare un abete da regalare a Susan ed Edith per la vigilia di Natale. Salì sul suo carro trainato da due splendidi cavalli e si avviò lungo il sentiero: man mano che saliva la vegetazione aumentava a vista d’occhio e la strada diveniva più stretta e ripida, avvolta da una nebbia sempre più fitta. Quando i rami si fecero talmente intricati da oscurare il cielo, Bob, che fino a quel momento era avanzato senza timore, rallentò il passo: fu allora che apparve dal nulla un animale mostruoso ed i cavalli iniziarono a correre impazziti, abbandonando il sentiero.

Bob perse il controllo del carro e precipitò nel vuoto.

Ormai era quasi mezzogiorno. Susan ed Edith iniziarono a preoccuparsi perché il loro babbo era sempre tornato a casa all’ora di pranzo, così scesero in paese a cercarlo. Pian piano la voce si diffuse e le persone, dispiaciute per la triste sorte che sembrava perseguitare le piccole, si unirono alle ricerche. Passarono così diverse ore, ma dell’uomo non c’era nessuna traccia.

Nel frattempo sulle alte vette, qualcosa di magico stava accadendo: un caldo piacevole e un dolce profumo svegliarono Bob, che si ritrovò, senza sapere come, in una baita con una donna bellissima che gli accarezzava il capo. Un po’ intontito tentò di alzarsi dal divano.

- Chi sono e cosa ci faccio qui… e chi è lei? – chiese con voce tremante

La testa gli girava all’impazzata e dolcemente la donna lo aiutò a coricarsi di nuovo. Bob non ricordava assolutamente niente, aveva un vuoto in testa.

In paese le ricerche continuarono senza sosta anche all’imbrunire, ma verso mezzanotte vennero sospese a causa di una bufera di neve. Le due bimbe andarono a dormire a casa di una loro anziana zia: il panico e la disperazione stavano aumentando a dismisura, ormai le gente si preparava al peggio. Al sorgere del sole ripresero le ricerche, ma tutto sembrava inutile.

Bob si destò accarezzato dalla stessa luce dorata che ogni mattina filtrava nella sua stanza. Subito il suo viso si rattristò, si mise le mani sulle tempie ed iniziò a piangere: improvvisamente ricordò tutto.

Si alzò e si avviò verso l’uscio

- Susan, Edith – mormorò

Quando spalancò la porta il cielo iniziò ad oscurarsi: tuonava e un vento forte trascinava tutto ciò che trovava al suo passaggio. Istintivamente Bob si voltò e il suo sguardo incrociò gli occhi verdi, pietrificati della donna che avanzava lentamente verso di lui; poi all’improvviso lo colpì alla testa con un oggetto e lo fece cadere sul pavimento. La strega, soddisfatta, reclinò il capo, alzò le braccia verso il cielo ed un urlo liberatorio uscì dalla sua bocca. Poi sollevò l’uomo come se fosse privo di peso e lo legò ad una sedia.

Intanto Susan ed Edith, aiutate dai loro compaesani, continuavano le ricerche. Susan consolava la sorellina, che per sentire il suo babbo vicino, aveva indossato un ciondolo raffigurante una mezza luna: Bob lo custodiva gelosamente in un cassetto da quando lo aveva trovato ai piedi del letto il giorno in cui sua moglie era sparita.

Nello stesso momento, la strega, con atteggiamento molto protettivo e possessivo, pettinava e accarezzava l’uomo ormai pietrificato in tutto il corpo, che riusciva solo a muovere la bocca e gli occhi. Lei gli parlava ma Bob non aveva nessuna reazione. Lo imboccava, gli faceva sorseggiare l’acqua, lo accudiva come un bambino, non lo lasciava un secondo da solo. La strega era felice, soddisfatta per ciò che aveva fatto: ormai l’uomo era suo, solo suo!!!

Susan e Edith stavano perdendo ogni speranza, avevano cercato il loro papà in ogni angolo del paese, ma di lui nessuna traccia. Così tornarono a casa della zia, una bellissima tenuta fuori dal centro abitato, con uno splendido giardino molto curato, dove Edith trascorreva diverse ore, spesso fino all’imbrunire per aspettare il momento magico: voleva vedere accendersi le luci del viale e lo zampillo della fontana. Quel giorno accadde qualcosa di inaspettato: mentre la piccola scavava con una palettina, si accorse che c’era un ostacolo e così iniziò a farsi spazio tra la terra e le pietre, aiutandosi con le manine, finché toccò qualcosa di duro e continuando a scavare tirò fuori un oggetto sporco di terra. Lo prese in mano e quando lo lavò nella fontana scoprì che era una mezza luna simile al ciondolo che indossava. Si tolse la sua collanina e avvicinò le due metà: combaciavano perfettamente!!! Nel momento in cui la mezza luna divenne luna piena per un istante andò via la luce e la pressione dello zampillo diminuì, ma subito dopo ritornò tutto come prima.

Nello stesso preciso istante, sulle alti vette, la strega si inginocchiò sul pavimento e iniziò a trasformarsi: il suo viso si allungò come quello di un lupo, le sue orecchie diventarono lunghe e appuntite e il suo corpo si riempì di peli irti e neri. La donna – lupo saltò, ululando, fuori dalla finestra. Bob iniziò a muovere le braccia lentamente e senza sapere come, riuscì a slegarsi: barcollando per la debolezza, prese un cappotto che stava lì buttato a terra ed uscì da quella casa, che era stata per lui una prigione. Nella fretta si strappò una parte del cappotto, ma Bob ebbe paura di fermarsi e correndo come poteva si diresse verso il sentiero, dove incredibilmente ritrovò i suoi cavalli. Felice, salì faticosamente in groppa e seguì un ruscelletto che lo avrebbe condotto sicuramente a valle.

Il cielo era diventato di un grigio meno intenso. Bob non riusciva a spiegarsi quello che era successo, non capiva perché quella donna lo aveva rapito, strappandolo alle sue figlie, non si dava pace. Nella sua testa c’erano solo pensieri e ricordi disordinati, ma si sforzava di trovare un filo conduttore. Gli veniva in mente una frase confusa: “…piangerai fino al giorno…” ma non ricordava né l’inizio né la fine di questo pensiero che lo tormentava. Stremato e stanco si fermò ad abbeverare i cavalli al ruscello e mentre cercava qualche castagna da mangiare, una luce dorata si fermò su una foglia a forma di luna. Fu proprio in quell’istante che Bob ricordò tutto: quella donna aveva avuto un ruolo importante nel suo passato! Lei lo amava, ma lui non aveva mai corrisposto il suo amore e quella frase l’aveva pronunciata la strega e suonava come un’oscura maledizione. Tutto finalmente stava cominciando ad avere un senso.

Il sole era ormai calato e in lontananza si udiva un suono di campane.

Bob riprese il cammino spronando i suoi cavalli al galoppo: ormai era in salvo e non vedeva l’ora di abbracciare le sue piccole. Quando arrivò alle porte del paese si inginocchiò a baciare la terra e alcuni bambini che giocavano a palla si fermarono ad osservarlo incuriositi.

- Ma è Bob, è Bob il papà di Susan! – Urlò uno di loro – È vivo! Mamma, mamma corri a vedere!

La gente arrivò in massa e tutti lo volevano abbracciare

Quando arrivarono le sue piccole per mano della zia, indossando cappotti bianchi e caldi stivali rosa, la folla si aprì per farle passare e Bob stremato raccogliendo le sue ultime forze, corse ad abbracciarle. Poi tornarono insieme a casa e nel momento in cui la porta si chiuse alle loro spalle, si sentirono finalmente al sicuro. Mentre sedeva vicino al camino con Susan ed Edith sulle ginocchia, Bob alzò gli occhi e il suo sguardo fu ipnotizzato da uno strano soprammobile in ceramica, che non ricordava di avere.

- Papà cos’è quel lupo cattivo con gli occhi verdi? – gli chiese Edith

Bob accarezzò la piccola e mentre le sistemava il pigiamino vide il ciondolo che custodiva gelosamente da più di un anno, ma incredibilmente la luna era piena! In quello stesso istante Bob ricordò per intero la frase.

- Ti sposerai un’altra, ma piangerai fino al giorno in cui la luna diventerà piena – le aveva detto quella donna.

Abbracciò forte le sue figlie e rimasero a lungo in silenzio, vinti dalla stanchezza e dalla commozione.

La mattina di Natale, verso l’ora di pranzo, mentre Bob stava tirando fuori da vecchi scatoloni un piccolo albero da addobbare e una batteria di luci, all’improvviso il campanello suonò.

Ma chi poteva essere a quell’ora? Tutti erano chiusi nelle loro case a festeggiare.

L’uomo aprì la porta con le piccole, che temevano di rimanere di nuovo sole, strette alle sue gambe e incredibilmente si trovò davanti sua moglie Catrine. Stanca e provata, indossava la metà del cappotto strappato, che Bob aveva lasciato cadere alla baita della strega quando era scappato. Rimasero tutti esterrefatti e quando Catrine, piangendo, abbracciò le figlie e il marito, un soffio di vento spalancò la finestra e una strana luce dorata entrò a colpire la statuetta a forma di lupo sul camino, che cadde rompendosi in mille pezzi. Nello stesso istante si udì in lontananza l’ululato agghiacciante della donna – lupo, che però all’improvviso si strozzò e svanì nel nulla, perché la strega, vinta dall’amore, si sciolse come neve al sole. 

Bob non poteva saperlo, ma ebbe lo stesso la certezza che tutto era finito per il meglio, perché sentì nascere nel suo cuore un’irrefrenabile gioia di vivere e una nuova speranza nel domani. Chiuse la finestra e si sedette con Catrine e le piccole in salotto. La moglie gli raccontò la sua terribile avventura: la strega lupo, innamorata di Bob, l’aveva rapita con la speranza che l’uomo diventasse suo e l’aveva tenuta prigioniera nella baita, pietrificandola. Poi quando tutto sembrava perduto per sempre, il miracolo era avvenuto ed ora erano di nuovo insieme e si preparavano a vivere una lunga vita felice. 

 

 

Lara Posterivo