Marina e Diego

Scese gli scalini davanti alla porta di casa e si incamminò verso la via principale, a quell’ora di mattino non c’era quasi traffico.

 

Marina aveva lasciato dietro di se una montagna di domande e risposte, camminava a passi lenti per esaminarle una per una, era ormai molto tempo che il suo matrimonio vacillava, venti anni trascorsi insieme e mai si erano capiti. Non era stato facile arrivare ad una seria conclusione, i due figli le avevano impedito di prendere una sana decisione già da tempo, ora erano grandi e prossimi a vivere per conto proprio.

 

L’amore per Diego era finito da anni, solo l’inerzia e le abitudini avevano preso il sopravvento, certo che la sua vita sarebbe cambiata d’ora in poi, si consolò subito al pensiero che avrebbe potuto riprendere i suoi sogni nel cassetto messi a tacere in tutti questi anni, il violino l’aspettava, vecchi amori accantonati, progetti non realizzati ed inoltre poteva essere pronta per un nuovo amore.

Si avviava al lavoro con leggerezza, da oggi poteva essere veramente libera., era tempo di voltare pagina.

 

Quel mattino la strada sembrava respirare con lei l’aria pulita e la luce che filtrava attraverso gli alberi delineava un meraviglioso spiraglio verso un nuovo mondo, si, certo, un pochino di tristezza le passò per la mente, ma sparì all’istante al pensiero di Marco.

Una nuova visione di vita si prospettava davanti a lei, sapeva che la sua scelta non era condivisa, ma poco le importava, si sarebbe messa contro tutti a costo anche di pagarla a caro prezzo.

Un nuovo amore era alle porte ed ora poteva essere pronta ad una passione mai conosciuta prima e, mentre le passava per la mente tutto questo, si ritrovò davanti al suo ufficio dove lavorava, varcò il cancello, salì le scale ferma nelle sue decisioni, come sempre succedeva.

La sua amica l’aspettava per il rituale del caffè, una piccola pausa insieme e poi ognuna chiusa nella propria stanza con il proprio lavoro.

- Buongiorno! - disse Marina a Giovanna

- Buongiorno! - rispose Giovanna e sorrisero insieme.

- Che c’è Marina, hai un viso stamane! -

- Eh si! Puoi immaginare il perché Giovanna. -

Giovanna era discreta ma conosceva nei minimi dettagli la vita matrimoniale di Marina, si raccontavano tutto giorno per giorno.

- Ieri sera Diego è andato a dormire dalla madre, troverà una sistemazione per conto suo. La decisione di dividerci è stata consensuale, i ragazzi non sono d’accordo ma non ignoravano che saremmo arrivati a questa conclusione considerando le nostre discussioni giornaliere. -

Giovanna non le rispose, la guardò negli occhi, sapeva che Marina non ritornava indietro da quella decisione presa, era troppo importante per lei, la sua esistenza priva di amore durava ormai da troppo tempo.

Il Diego che conosceva Giovanna attraverso i racconti di Marina era veramente deplorevole, un uomo che pensava molto a se stesso e alla sua carriera. Si era costruito un mondo tutto suo, dove viveva le sue passioni senza soffermarsi più di tanto sulle reali esigenze di Marina, e poi quello che le aveva raccontato nelle loro confidenze giornaliere, era davvero intollerabile, Marina era lasciata da sola anche per le più piccole cose e inoltre ricordava le tante volte che, come le aveva riferito la sua amica, era stata costretta ad abbandonare il letto in quanto a Diego dava fastidio la sua allergia e… mentre ripassava nella sua memoria i fatti raccontati da Marina non senza dolore, non poté fare a meno di offrirle un piccolo dolce che aveva portato da casa. Si! Era proprio contenta che Marina avesse deciso di terminare quella desolante esperienza.

Affrontare la vita da soli non era così idilliaca visto i tempi, ma lei aveva una forza d’animo, una spinta e una visione rivolta ad un nuovo uomo che avrebbe colmato la sua sete d’amore.

Dopo il caffè ripresero l’attività di sempre, disponibilità e professionalità sopraggiungevano ogni mattina proprio come la piccola colazione che consumavano in archivio, dove numerosi fascicoli erano sistemati su scaffali di ferro, lungo tutta la parete, in un ballatoio interno all’edificio coperto interamente da vetri trasparenti, solo Giovanna e Marina ne avevano l’accesso per motivi di sicurezza, uscivano ed entravano in questo locale per inserire nei contenitori i tanti cambiamenti che si aggiungono in una carriera lavorativa. Vite archiviate e tenute prigioniere in un fascicolo, c’era anche il suo lì dentro e automaticamente lo prese nelle sue mani, era impolverato dagli anni, soffiò la coltre di polvere depositata, poi lo accarezzò e incominciò a sfogliarlo, lo lasciò aperto posizionandolo là dove un raggio di sole stava filtrando attraverso la parete di cristallo, alzò gli occhi e solo allora si era resa conto che non aveva mai fatto caso alla luce che penetrava in quel posto insignificante che in quel momento illuminava i suoi documenti personali, incominciò a sfogliarli, poi lesse un certificato dell’anagrafe dove c’era scritto… prese il pennarello e lo annerì completamente e con la sua penna aggiunse… “da oggi libera e pronta all’amore”.

Poi come ogni mattina ritornò all’attività di sempre con la consueta professionalità e il solito rigore ma ora si sentiva diversa, come se avesse cambiato la propria identità e riconquistata la desiderata autonomia.

 

(Lucia Izzo)