Ventuno aprile

Il ventuno lo avevo atteso sotto parecchie lune

l’avevo atteso tanto

con occhi aperti e mente stanca.

Avanzavano le prime ore del mattino

cercavo nel tempo il profumo e il canto

non sentivo, avevo il cuore infranto.

Vedevo lo scorrere del tempo

pensavo a come sarebbe stato bello

se quel giorno si fosse aperto al canto.

Lune, cantate tutte quante

questo inno soave e lusinghiero,

regalatemi la gioia e l’amore

del vostro amato canto.

Ecco…vi sento!

I miei sensi sono tesi

è magia, sono canti, musica celestiale,

è passato il buio e la malinconia,

ma è solo gioia mia.

Non c’è carezza, non c’è pianto, non c’è inganno,

ma è tutto quanto.

Benvenuto giorno mio

la felicità è l’animo di Dio.

 

Lucia Izzo