L'emozionante storia di Nhy

Nhy era un ragazzo che veniva da molto lontano. Era stato costretto a partire dal suo paese d’origine perché i suoi genitori erano stati trasferiti per lavoro. Era molto triste perché aveva dovuto lasciare i suoi amici, ma nello stesso tempo era pieno di speranze, perché credeva molto negli altri ed era sicuro che sarebbe riuscito a farsi una nuova vita, ricca di scoperte e soddisfazioni. Così aveva iniziato la scuola media da un anno con grande emozione e molte aspettative, ma purtroppo le cose non erano andate come sperava. Si sentiva escluso, emarginato ed era diventato la vittima preferita degli altri ragazzi che non perdevano occasione di prenderlo in giro e fargli degli scherzi terribili. Si sentiva come un punto nero in mezzo a tanti punti bianchi ed aveva l’impressione che gli altri stessero costruendo tra lui e loro una barriera respingente che diventava ogni giorno sempre più alta. Era ormai sull’orlo della disperazione, quando inaspettatamente accadde qualcosa di straordinario che avrebbe per sempre cambiato la sua vita. Una mattina a scuola, mentre i suoi compagni lo spintonavano in cortile, uno dei più bulli raccolse una grossa pietra con l’evidente intenzione di tirargliela, ma non fece in tempo perché la pietra cominciò a brillare come un piccolo sole e sul terreno si aprì una voragine che risucchiò tutti i ragazzi. Fu un viaggio davvero sconvolgente, quasi allucinante, ma al tempo stesso emozionante perché tutti sentivano che avrebbero vissuto un’avventura indimenticabile. Quando però finalmente la loro caduta si arrestò, si accorsero subito di essere finiti in un bel guaio. Si ritrovarono, infatti, in una selva oscura.

- Ma che siamo finiti nella Divina Commedia? – disse una ragazza che faceva sempre la spiritosa, ma che in quel momento non aveva per niente voglia di scherzare.

Era buio, terribilmente buio e non si riusciva a camminare perché le piante erano intricatissime, piene di spine e si inciampava ad ogni passo. Il più bullo della scuola, preso dallo sconforto, s’inginocchiò a terra coprendosi il volto con le mani e molti iniziarono a piagnucolare e a lamentarsi. Fu a questo punto che inaspettatamente Nhy prese in mano le redini della situazione. Si avvicinò agli altri e li incoraggiò in tutti i modi.

- Siamo in una situazione molto difficile e pericolosa – ripeteva loro – e potremo uscirne solo se saremo uniti e collaboreremo. Avanzando a tentoni, Nhy trovò un passaggio tra gli alberi.

- Prendiamoci per mano e seguitemi – urlò Nhy – Qui c’è un varco.

All’inizio avanzarono molto lentamente, ma poi, con il passare del tempo, cominciarono a fidarsi sempre più uno dell’altro e questo regalò loro una forza di volontà immensa. Camminarono per ore senza sentire minimamente la stanchezza e alla fine giunsero in una grande stanza con le pareti e il soffitto di cristallo. Non si poteva andare oltre e in qualche ragazzo cominciò a farsi largo l’idea che forse avevano sbagliato strada. Fu proprio però Nhy ad accorgersi, guardando verso l’alto, che incredibilmente erano proprio sotto la voragine in cui erano sprofondati e lassù, molto lontano, c’era qualcuno che li stava chiamando, ma non riuscivano a capire cosa stava dicendo.

- Magari quella persona ci sta indicando la via d’uscita – disse uno dei ragazzi – ma noi abbiamo sempre dimostrato di non ascoltare i consigli degli altri. Dobbiamo far vedere di essere cambiati.

Si abbracciarono forte, formando un cerchio che dava l’idea di essere indistruttibile e questo generò un’energia così potente e magica, che incredibilmente spinse la stanza di cristallo verso l’alto come se fosse un ascensore. In pochi istanti arrivarono in superficie e ad attenderli c’era la professoressa.

- Per una volta mi avete dato ascolto – disse loro – era mezz’ora che vi urlavo di cercare il pulsante giusto dell’ascensore, ma non sentivate.

I ragazzi avevano capito la lezione e promisero a se stessi che da quel giorno non avrebbero più ripetuto gli stessi errori.

 

Racconto della II media D dell'I.C. Bravetta plesso Longhena insegnante Laura Caneva (a.s. 2013 - 2014)