La mimosa

E’ l’8 marzo 2010. Francesca è una ragazza della mia stessa età, frequenta la terza media, in questo momento è seduta in classe durante l’ora di italiano.

Deve svolgere il compito in classe, un tema. Il titolo è: “Come migliorare il mondo nel 2.387”.
La professoressa dice agli alunni di appoggiare la testa sul banco, chiudere gli occhi e pensare come potrebbe essere il futuro. Francesca pensa proprio all’8 marzo del 2.387 dato che è la festa della donna.
Chissà se verrà ancora festeggiata!! Comincia a pensare che per migliorare il mondo la prima cosa da fare è quella di eliminare l’inquinamento, ma per riuscirci servirebbe una magia.

Poi anche le persone dovrebbero essere più buone, avere dei valori verso se stessi e verso gli altri.
Più rispetto per tutti e tutto. Sogna di essere tornata una bambina di sei anni e di trovarsi in un paesino magico dove gli animali parlano, le macchine non vanno a benzina ma ad acqua. Gli aerei a succo di frutta e le navi vengono trainate dalle balene diventate buone e dai delfini.

Tutte queste magie le aveva fatte il sindaco del paese, che è un mago. L’area è pulitissima.

Gli abitanti sono gentili tra di loro, si aiutano, non c’è delinquenza, non c’è violenza, sono tutti tranquilli. Gli animali stessi e Francesca consigliano al mago di espandere la stessa magia al resto del mondo così si risolverebbe prima di tutto il problema dell’inquinamento.

Il mago seguì il loro consiglio, ma non diede la parola al resto degli animali del mondo, altrimenti che frastuono!! Che bello guardare verso un mondo migliore. Tutto è diverso, le persone, la natura, gli animali. Francesca si guarda ancora intorno. Tutto è cambiato, tranne una cosa: vede tantissime donne con in mano un mazzo di mimosa scambiandosi gli auguri. Non essendoci l’inquinamento, la mimosa è ancora più bella, come tutto, del resto.

Svolto il suo compito Francesca inizia a pensare se l’anno 2387 sarà così come lo ha sognato.

 

(Mercedes Camerino anni 15)