Mamma mia che avventura!

In una mattina di marzo soleggiata e con il cielo molto azzurro, quando i bambini della IV A della Scuola Lisi giunsero in biblioteca rimasero davvero senza fiato per lo stupore.

Giulia toccò un libro e immediatamente lo scaffale cominciò a girare vorticosamente.

I bambini erano molto spaventati e per alcuni istanti non riuscirono nemmeno a muoversi. Qualcuno pensò di filarsela, ma alla fine prese il sopravvento la curiosità e così tutti insieme decisero di scoprire cosa stava accadendo.

- Guardate! Li dietro c’è qualcosa!!! – urlò Alessia. Poi si aggrappò alla scaffale e venne trascinata via scomparendo.

Gli altri dopo un attimo di esitazione la seguirono.

Si ritrovarono in una caverna molto buia: faceva freddissimo e si sentiva una puzza tremenda. Sulle pareti c’erano delle strane pitture che rappresentavano scene di caccia.

- Togo!!! – esclamò Lorenzo – Pitture rupestri, non c’è dubbio!

– Ma dove siamo finiti? – si chiesero i bambini.

In quell’istante entrarono degli ominidi armati di lance e archi: evidentemente pensarono che i bambini fossero dei nemici e li attaccarono cercando di afferrarli. Loro però riuscirono non si sa come a divincolarsi e corsero fuori della caverna.

Scapparono il più velocemente possibile e dopo una fuga di quasi un’ora giunsero in una foresta umida, buia e fitta di alberi. Si udivano dei versi stranissimi che animali e uccelli sconosciuti lanciavano nascosti nella vegetazione. I bambini erano spaventatissimi ma sapevano di dover andare avanti, a quel punto non si poteva più tornare indietro.

Improvvisamente il terreno si fece molle, paludoso e i bambini cominciarono a sprofondare: evidentemente erano finiti nelle sabbie mobili! Cercarono di afferrarsi ai rami degli alberi ma tutto fu inutile.

Quando stavano ormai per scomparire scesero dall’alto dei giganteschi uccelli che li afferrarono saldamente con le zampe e li portarono in salvo: in volo, i bambini scoprirono un mondo meraviglioso. C’erano animali preistorici assolutamente identici a quelli che avevano studiato sui libri e ad un certo punto alcuni pterodattili si alzarono in volo ed attaccarono i bambini, ma fortunatamente gli uccelli riuscirono a seminarli.

Sorvolarono il villaggio degli ominidi e poi una vallata dove c’erano dei dinosauri: un tirannosauro mostrò loro i suoi denti affilati mentre alcuni brachiosauri continuarono a mangiare le foglie degli alberi senza degnarli di uno sguardo.

Alla fine gli uccelli lasciarono i bambini sulla riva del mare: accennarono con le ali una specie di saluto e spiccarono il volo, scomparendo lentamente all’orizzonte.

I bambini esplorarono a lungo la spiaggia e dopo molte ore, trovarono una grossa conchiglia: quando una di loro la prese in mano si aprì nella sabbia una profonda voragine e si generò un terribile vortice che li risucchiò tutti.

I bambini vennero sballottati a destra e a sinistra ed ebbero davvero paura di morire, ma fortunatamente tutto cessò e si ritrovarono in biblioteca come se niente fosse successo. Avevano l’impressione di aver sognato tutto, però poi Marta tirò fuori dalla tasca una piuma che inequivocabilmente apparteneva ad uno degli uccelli che li aveva salvati.

Tornarono molte volte in biblioteca: avrebbero voluto rivivere quella meravigliosa avventura ma lo scaffale magico non funzionò mai più.

 

(Classe IV Scuola primaria G. B. Lisi di Alatri (FR) anno scolastico 2010 - 2011)