Periplo e Krunko

Periplo si era appena trasferito in una nuova città e non aveva ancora fatto amicizia con nessuno; conosceva solo il professor Arturo, un uomo sulla cinquantina, d'animo buono e molto socievole e Luigi il macellaio, anche lui molto simpatico.

I suoi genitori però litigavano sempre e questo faceva molto male a Periplo che per la maggior parte delle volte se ne andava in camera sua piangendo.

Lui andava bene a scuola, ma era guardato male dagli altri compagni, che lo consideravano il preferito del professore e lo prendevano in giro chiamandolo “secchione”.

Si può dire che Periplo non aveva una vita facile, si sentiva solo e per questo ogni sera perseguitava i sui genitori chiedendo un cane.

-Non abbiamo tempo. Dove lo mettiamo e poi chi gli darà da mangiare? - gli rispondevano in coro i genitori

Un giorno però, mentre tornava da scuola, incontrò per strada un cagnolino nero che lo guardava teneramente. Decise di portarselo a casa senza farlo scoprire ai genitori.

La mattina dopo al suo risveglio la camera brillava inspiegabilmente, visto che la mamma non la riordinava spesso perché era molto stanca.

Ad un certo punto Periplo sentì un “Ciao!” e si rese conto che la voce proveniva dal cagnolino, che aveva deciso di chiamare Krunko. Periplo era sbalordito e continuava a ripetere “Ca-aa-nee-ppa-rlan-tte!”

Krunko gli disse che era un cane speciale con dei poteri soprannaturali e che veniva da un'altra galassia, all'uomo sconosciuta, dove c'era un piccolo pianeta chiamato Krunkonia. In questo pianeta vi abitavano tutti gli animali più strani, dai conigli giganti agli elefanti minuscoli e gli disse anche che era stato mandato sulla terra con il compito molto particolare di aiutare i ragazzini che non hanno una vita facile e che lui era uno di quelli.

- Cane parlante! Cane parlante! – continuava a ripetere Periplo, cercando intanto una spiegazione logica.

I giorni passavano e Periplo si stava sempre più abituando a Krunko, che intanto a scuola lo rendeva sempre più popolare, facendolo giocare bene a calcio e facendolo diventare molto simpatico agli amici.

Erano già passati tre mesi e Periplo era diventato l'idolo della scuola. Ormai la missione di Krunko era finita e doveva tornare al suo pianeta. Era giunto il momento dell'addio.

Periplo non voleva ma Krunko se ne doveva andare e allora lo abbracciò fortissimo e gli disse che non lo avrebbe dimenticato mai. Appena pronunciate queste parole Krunko svanì nel nulla, ma ormai Periplo non si sentiva più solo perché, grazie al simpatico cagnolino, aveva tantissimi amici con cui giocare.

 

 

Gianmarco Simeoni della Scuola Gesù Maria classe II B a.c. 2011-2012