Il destino di Periplo

Dopo l'esperienza nel mondo di Krunko, ero rimasto un po' perplesso, mi facevo tante domande, come: ma tornerà mai da me? Qual è il mio vero scopo nella vita? Devo parlarne con i miei genitori? Da altro canto ero ancora un bambino. Quel mondo innevato e distrutto, desolato e freddo luogo triste e molto cupo, pieno di case di conigli e nient'altro aveva aperto un varco nella mia mente.

"La tecnologia nera, questo ha causato la morte del nostro pianeta!"

Sentivo rimbombare queste parole nella mia mente incessantemente; parole che Krunko mi aveva dato come indizio. Mi  ricordai di quell'esserino  incontrato in riva al fiume insieme al mio amico roditore e allora togliendo la mente dai miei pensieri mi infilai le scarpe e uscii di casa. Ritrovai il luogo esatto dell'incontro, avvicinando la mia pallida e impaurita faccia all'acqua del fiume.

Non dissi una parola, sperando che la strana creaturina mi avesse già visto.

Aspettai li fermo immobile, inginocchiato a guardare  la superficie di quell'acqua sporca.

Dopo un po' di tempo sbucò da sotto il mio naso la misteriosa creatura  che mi guardo strano e mi disse: «Hai visto il mondo di quegli antipatici e roditori è? Sono stati invasi da noi, la potente tecnologia nera, tecnologia che l'uomo non ha saputo contenere,sfruttare.Noi siamo gli invasori del nuovo mondo. Ma visto che ormai te piccolo moccioso sai tutto, ti dovremmo eliminare».

A soli pochi secondi da quelle parole spuntarono dal fiume, altri e di quelle creaturine, tutti uguali fra loro. Non feci in tempo a fare un passo indietro che queste mie assalirono, mi coprire uno con una forza sovrannaturale mi spinsero sott'acqua. Io chiusi gli occhi sprezzante del pericolo, sapendo che la mia vita era arrivata alla fine. Pensavo a Krunko e gli chiedevo le mie scuse per non aver raggiunto l'obiettivo da lui desiderato.

Dopo i miei lunghi e sofferenti pensieri aprii gli occhi e mi trovai in una stanza tutta bianca, che con la sua semplicità faceva una paura mortale.

Di sottofondo c'era una voce di un uomo, una voce molto rauca, che dopo attimi di riflessione riconobbi: era la voce dello scrittore incontrato prima di entrare nel mondo di Krunko. Tu Periplo Zanna, mia invenzione, non puoi morire ora, perché io voglio solo storie felici senza morti così che ogni bambino possa leggerle.

E così io ho rimosso la parte in cui morivi per colpa della tecnologia nera. Io ero molto perplesso così tanto, da arrivare a dire: «ma io chi sono? Esisto o no? Sono un mostro? Pure Krunko era frutto della mia immaginazione?»

Mi guardai piangente le mani che iniziavano ad essere  ricoperte da un fitto pelo bianco. Ero diventato come Krunko.

Chiesi allo scrittore: «ed ora? Cosa dovrei fare io Periplo zanna? Lui rispose: «Devi salvare il umanità della tecnologia nera, ed ora ti devo lasciare arrivederci!»

Aprii gli occhi e mi ritrovai nelle vesti di un coniglio, nel bagno di una scuola e davanti ad un bambino, che come era successo a me strillò prendendomi come un mostro. Ora avevo capito! Toccava a me difendere l'umanità! 

Daniele Calzini, SMS Winckelmann, 2^ F a.s. 2016/2017