La missione di Periplo

Mentre Periplo sente delle lacrime scivolargli sul viso, sente una voce che lo chiama. Inizialmente, Periplo si sente molto confuso, ma poi, aprendo gli occhi, non ha neanche il tempo di capire in che situazione si trova che tantissime braccia e volti commossi, lo assalgono e lo riempiono di baci e abbracci. Le prime persone che vede, sono la madre, Ofelia, e due infermiere, le quali, commosse anche loro, gli accarezzano il viso molto dolcemente. Periplo, non capendo il motivo di tutti quegli abbracci e del ritrovarsi in ospedale, chiese subito alla madre una spiegazione; ma prima di chiederla, voleva mettere ordine nelle sue idee e reintegrarsi in quel mondo rumoroso e confusionario che aveva visto la sua assenza per ben nove mesi. Periplo, come prima cosa, si ricordò di Krunko, il grosso coniglio che aveva incontrato per la prima volta nel bagno della scuola; poi, si ricordò di tutte le sue avventure con lui e di tutto quello che gli aveva chiesto di fare prima che se ne andasse per sempre. Appena si ricordò della missione che gli era stata affidata, chiese se il mondo, durante il suo sonno profondo, era cambiato tanto, era migliorato o era peggiorato? La madre, meravigliata della domanda del figlio, gli disse che il mondo era stato invaso dalla troppa Tecnologia, non dalla Tecnologia Bianca, ma dalla Tecnologia Nera. Periplo allora chiese alla madre di raccontargli il motivo per il quale era entrato in quel sonno profondo. La madre, così, chiese a Periplo se era veramente sicuro di voler ascoltare quel tragico racconto, per il quale aveva pianto a lungo, e infatti, aveva anche tentato di dimenticarlo, ma il dolore era così grande che non riusciva a scordarlo. Periplo, disse che si sentiva pronto, e subito un lungo brivido gli attraversò tutta la schiena. La madre, iniziò il racconto con il dire che, mentre il figlio stava attraversando la strada per tornare a casa dalla scuola, una strana macchina lo investì, ma Ofelia, ci tenne a specificare che questa macchina, non era una macchina normale, ma un’invenzione della Tecnologia Nera. Questa macchina, poteva diventare trasparente e mimetizzarsi e, al volante di quest’ultima, si trovava l’inventore: uno scienziato pazzo che, fregandosene di chi trovava di fronte a sé, si metteva a investire tutti, e fu per questo che, anche Periplo, fu investito. Dopo aver finito di parlare, la mamma di Periplo, si mise a piangere, ma il figlio, voleva anche sapere come era stato trovato, così Ofelia, continuò a raccontare. La mamma, gli disse che, se adesso si trovava in ospedale, era solo grazie al suo compagno di classe, detto il Capitano che, mentre usciva dalla scuola per tornare a casa, lo trovò buttato per terra, con qualche ferita e svenuto; così il compagno, senza pensarci due volte, chiamò l’ambulanza e poi i genitori. Grazie a questo, Periplo capì che, in fondo, quel suo compagno di classe, non era così cattivo come pensava, ma in realtà, aveva un cuore pure lui, e infatti, da quel giorno, i due andarono un po’ più d’accordo. Calata la sera, Periplo, una volta ritrovatosi nella sua stanza d’ospedale, si mette a riflettere su ciò che gli era successo, su tutto quello che gli aveva raccontato Krunko e sul viaggio che aveva fatto nel mondo di Krunko, cioè nel mondo del futuro. Grazie a tutto ciò, il ragazzo, riesce a capire il motivo di tutto, capisce che il suo mondo si stava trasformando in quello che gli aveva fatto vedere il coniglio, cioè in un mondo freddo e senza vita. Così, Periplo, capisce che lui ha veramente una missione: ricordare a tutti gli uomini i propri limiti ed evitare che tutte le nuove tecnologie, possano far diventare l’uomo schiavo delle proprie invenzioni. Da quel giorno, Periplo, lottò, con tutto il suo cuore e con tutte le sue forze, per distruggere la Tecnologia Nera, la causa della rovina e della distruzione che stava invadendo il mondo.

Elena Graziosi, SMS Winckelmann, 2^ F a.s. 2016/2017