Salviamo il mondo

Periplo ancora non credeva che il suo amico “coniglio” era scomparso così, lasciandolo in lacrime davanti allo scarico del lavandino della scuola: il suo unico amico, il compagno di giochi e di avventure era sparito. Ma il ragazzo non poteva restare a piangere per una causa ormai persa… aveva una missione da compiere…. Eppure non era così semplice: insieme agli altri Sensoriali, doveva riportare l’equilibrio e salvare il mondo dall’ingente minaccia della Tecnologia Nera. Ma lui non aveva la minima idea di come fare e dove trovare i suoi alleati. O forse no… Periplo ebbe un’idea. Corse alla biblioteca. Dopo alcune ore di sfrenata ricerca, nella sua mente saltarono fuori nomi di possibili Sensoriali: San Francesco d’Assisi, amante della Natura; Charles Darwin, naturalista e scienziato; Leonardo da Vinci, pittore e estimatore di Madre Natura. Ora il problema era uno e di non facile soluzione: come trasportare questi personaggi dalla loro epoca alla sua? Periplo stava per decidere di mollare, ma improvvisamente si ricordò di un annuncio sul giornale: “Celebre scienziato di Monterotto costruisce la prima Macchina del Tempo”. Ora restava solo di scappare a casa, ma erano ancora ore di lezione, precisamente di geografia, e il prof Arturo non ammetteva neanche un secondo di ritardo. Così Periplo dovette aspettare le quattro del pomeriggio per mettere in atto il suo piano. L’indirizzo dello scienziato non era lontano, Via della Sapienza 55, poco lontano da casa del ragazzo. Periplo intendeva convincere il geniale inventore ad aiutarlo per salvare il mondo, nel buon nome della Scienza. Arrivato sotto casa sua, bussò: gli aprì un uomo magrolino e basso, con barba, capelli e baffi bianchi e due occhiali che sembravano un binocolo.

- Desidera? – chiese l’uomo.

- Salve. Mi chiamo Periplo Zanna e ho letto di lei sul giornale e della sua strabiliante Macchina del Tempo. Vorrei….

- Ma certo - lo interruppe lo scienziato - vorresti provarla? Sai, potresti essere il primo bambino e forse anche l’unico. Così mi dirai che te ne pare.

- Fantastico – disse Periplo – ma prima vorrei parlarle della mia idea.

Lo scienziato lo fece accomodare e dopo aver ascoltato la fantastica avventura del ragazzo, acconsentì subito e decise di aiutarlo nella sua strabiliante impresa. Lo scienziato condusse Periplo nel suo laboratorio e gli mostrò il congegno. Era una grande palla di ferro, aperta per metà, che conteneva leve e pulsanti luminosi. All’interno c’erano due sedili di velluto rosso dotati di caschi protettivi e piccole levette. Sopra la palla di ferro c’erano due contatori elettrici muniti di antenna e fili che li collegavano al soffitto del laboratorio. Periplo ne rimase entusiasta. Lo scienziato gli spiegò il funzionamento e disse di proteggersi dietro una placca di metallo, una volta messa in funzione la Macchina. Periplo fece come gli venne detto. La Macchina del Tempo, una volta attivata, si staccò da terra e girò vorticosamente su se stessa, poi si fermò e si posò a terra. Le porte si spalancarono e uscirono tre personaggi molto strani: il primo indossava sandali e un abito da monaco, il secondo portava una lunga barba e aveva una cartellina da disegno e il terzo portava stranissimi occhiali e una lente d’ingrandimento in mano. Erano… San Francesco, Leonardo da Vinci e Charles Darwin. L’ esperimento era riuscito! I tre si guardavano smarriti e si chiedevano dove fossero capitati. Lo scienziato, felicissimo del risultato della sua Macchina del Tempo, corse subito a presentarsi e raccontò loro dell’accaduto, poi presentò loro Periplo. I tre uomini, ancora confusi e un po' sperduti, accettarono subito la proposta del ragazzo. Il giorno dopo era sabato e Periplo andò a chiamare i suoi tre amici che dormivano in gran segreto nel garage, poi corse a telefonare allo scienziato. Il suo piano stava per iniziare! Si vestì subito, fece una rapida colazione a base di pane e marmellata biologica e uscì di nascosto da casa. Il parco era già pieno di persone. Periplo tolse dal suo zaino un grosso megafono militare e dei volantini che aveva stampato la notte stessa. Raccontò la sua idea ai tre Naturalisti che però non parvero tanto convinti: non conoscevano quel mondo e avevano paura delle altre persone, per questo rifiutarono l’idea di Periplo e lo lasciarono da solo. Il ragazzo pianse disperato ma si fece coraggio, salì su una panchina e cominciò ad urlare alla gente il suo progetto. Solo pochi si fermavano a guardare, ma poi se ne andavano deridendo il piccolo Periplo. Ma lui non rinunciava. Il parco continuava a riempirsi, ma nessuno dava attenzione a lui, così piccolo e incosciente. Periplo si mise a piangere e cadde dalla panchina, sparpagliando tutti i volantini. Ormai era finita. Krunko si era sbagliato. Tutto era perduto. Periplo stava per andarsene quando i suoi tre amici lo rimisero in piedi e lo aiutarono a raccogliere i volantini.

- Ma….

- Abbiamo imparato una cosa: nulla è impossibile! “Vola solo chi osa farlo”!

Periplo era felice. Insieme ai suoi amici riuscirono ad attirare una grandissima folla di gente: San Francesco raccontava loro storie e parabole sull’importanza e il rispetto dell’ambiente, Darwin insegnava ai piccoli i nomi delle specie più rare e strane che aveva incontrato durante i suoi viaggi e Leonardo disegnava strani macchinari per la pulizia dell’ambiente. Intanto erano state raccolte più di 10.000 firme per la petizione “SALVIAMO L’ AMBIENTE= SALVIAMO IL MONDO”. Da quel giorno sia grandi che piccoli si preoccuparono della raccolta differenziata, della pulizia dei luoghi pubblici e del rispetto della Natura. Non furono più costruite fabbriche né edifici vicino alle zone naturali anzi, gli abitanti di Monterotto e a poco a poco il mondo intero allargarono foreste, prati e aree verdi. Da quel giorno la Terra conobbe la felicità.

Krunko guardava divertito e commosso quel piccolo pianeta che stava rinascendo dopo terribili avvenimenti che avevano rischiato di portarlo alla distruzione. Ormai poteva dire soltanto una cosa:

- Grazie!

E voi, cittadini del domani, che fate per il Mondo, il vostro Mondo?!

Giacomo Barbera, SMS Winckelmann, 2^ F a.s. 2016/2017