Un ragazzo un po' così

Bhy era un ragazzo che veniva da molto lontano. Aveva dodici anni e la sua famiglia si era trasferita a Roma da un’isoletta talmente sperduta nell’oceano che figurava in pochissime cartine geografiche. Nella sua nuova scuola aveva tantissimi problemi perché era grasso, molto grasso, si vestiva in maniera molto strana ed inoltre parlava spesso con una scatola di cartone che si portava sempre appresso e chiamava Snoke. Era diventato subito il bersaglio preferito degli scherzi dei suoi compagni. Aveva già un carattere timido e introverso e a causa di questa situazione si stava sempre più chiudendo in se stesso. Un brutto giorno i compagni di Bhy superarono ogni limite ed ebbero la malaugurata idea di rubargli la scatola. Probabilmente se avessero solo lontanamente immaginato le conseguenze del loro gesto non l’avrebbero mai fatto. Portarono la scatola nel bagno dei maschi e l’aprirono senza nessuna difficoltà. Dentro c’era un cuore di vetro che pulsava come se fosse vivo e quando uno dei ragazzi, dopo un attimo di esitazione, lo prese in mano, si scatenò l’inferno. Le pareti della scuola cominciarono a vibrare come se ci fosse un terremoto e dall’interno della scatola si levò un denso fumo nero ed avvolse i ragazzi che credettero di soffocare. Poi incredibilmente cominciarono a trasformarsi divenendo piccoli, sempre più piccoli, finché il fumo li sollevò in aria e li trasportò bruscamente nella scatola che si chiuse all’improvviso sopra di loro con uno schianto. Era molto buio e provarono in tutti i modi ad arrampicarsi sulle pareti, ma non c’era nessun appiglio e alla fine, vinti dalla stanchezza e vittime della magia, persero i sensi. Quando rinvennero, si ritrovarono su una spiaggia che non avevano mai visto e quando uno di loro salì su un albero altissimo, scoprirono di essere finiti su un’isola. S’incamminarono verso l’interno e dopo qualche ora, ormai esausti, giunsero in un villaggio e rimasero senza fiato per lo stupore: gli abitanti di quel posto erano tutti grassi e vestiti come Bhy. Al centro del villaggio, in uno spiazzo, c’era poi un gigantesco cuore di vetro che brillava come un piccolo sole.

- Siamo finiti nell’isola di Bhy! – esclamò uno dei ragazzi.

Gli abitanti si avvicinarono e quando li videro così magri e vestiti con felpe e jeans cominciarono a ridere a crepapelle. Poi li sollevarono di peso e li chiusero in una gabbia fatta di bambù. Furono giorni terribili per i ragazzi, perché era come se fossero finiti in uno zoo e tutti venivano a vederli, ridevano di loro lanciando noccioline, banane e pomodori quasi sempre in avanzato stato di maturazione. Con il passare dei giorni, i ragazzi divennero sempre più tristi e sconsolati, avevano una paura terribile e temevano che non avrebbero più fatto ritorno a casa. Una notte, incredibilmente, fecero tutti uno strano sogno: c’era il cuore pulsante che parlava.

- La vostra vita è stata sempre piena di odio e rancore e se volete lasciare quest’isola dovrete fare un viaggio nel vostro cuore e superare quegli ostacoli che vi impediscono di diventare persone migliori.

I ragazzi avrebbero fatto qualunque cosa per uscire di lì, ma forse ormai il loro destino era segnato. La mattina dopo vennero svegliati da una musica assordante che proveniva dalla piazza principale del villaggio, dove il Cuore splendeva in maniera abbagliante, irradiando una luce di tutti i colori. Gli abitanti li vennero a prelevare e li trascinarono proprio sotto al Cuore. La musica divenne sempre più forte e la luce sempre più splendente, finché i ragazzi non ressero a quegli stimoli così intensi e svennero. Quando ripresero i sensi ormai era notte, il Cuore era quasi spento e davanti a loro c’era Bhy con la scatola in mano, che li guardava sorridendo, mentre alcuni Alpaca brucavano l’erba in un prato lì vicino. I ragazzi gli si fiondarono addosso e lo abbracciarono forte, sinceramente emozionati per la prima volta da quando lo conoscevano.

- Mi sa che da oggi le cose tra noi cambieranno – disse Bhy

E poi aprì la scatola.

In un attimo i ragazzi si ritrovano nel bagno della scuola, lì dove tutto era cominciato e da quel giorno cercarono in ogni modo di non far sentire Bhy chiuso in una gabbia.

  

Racconto della II media A dell'I.C. Bravetta insegnante Roberta D'Annibale (a.s. 2013 - 2014)