La gemma smarrita

Quella mattina quando Gemma entrò in libreria si accorse che c’era qualcosa di molto strano.

Mentre stava curiosando tra gli scaffali, le pareti cominciarono a vibrare e dopo un attimo i libri sparirono nel nulla.

Non c’era più nessuno e quando Gemma tentò di uscire si accorse che la porta d’ingresso era bloccata. Spaventata, prese a vagare tra gli scaffali vuoti e alla fine proprio in fondo alla libreria scoprì una porticina: era piccola e le serrature erano chiuse da grossi lucchetti ossidati dal tempo.

Dalla porticina filtrava una luce molto intensa e una corrente gelida fece provare a Gemma un freddo terribile. Il senso di angoscia che l’aveva attanagliata fino a qualche istante prima, aveva lasciato il posto ad un’irrazionale curiosità: voleva assolutamente scoprire cosa c’era dietro la porta.

Aveva lavorato per tanti anni in quella libreria e non l’aveva mai vista, com’era possibile? Cominciò a rovistare dappertutto in cerca di un’improbabile chiave o di qualcosa che potesse utilizzare per forzare la serratura, ma non trovò nulla.

Stanchissima, s’inginocchiò vicino alla porta quasi volesse pregarla di aprirsi ed accadde un fatto davvero strabiliante. Mentre toccava uno dei lucchetti, per soppesarne la consistenza, la porta incredibilmente divenne qualcosa che non si può descrivere a parole: una specie di massa fluida quasi fosse fatta di burro. Gemma per un attimo pensò di allontanarsi, ma non poteva più farlo e subito fu risucchiata all’interno.

Si ritrovò in una stanza arredata con mobili antichi, illuminata dai bagliori rossastri di un caminetto.

Vide un clavicembalo, si sedette e mise le mani sui tasti.

Sebbene non avesse mai suonato in vita sua, le dita presero a muoversi liberando nella stanza una struggente melodia.

Dopo un iniziale turbamento si abbandonò alla musica e, immersa nella nuova dimensione, avvertì una piacevole sensazione di leggerezza.

Improvvisamente però, nonostante le sue dita continuassero a muoversi sui tasti, il clavicembalo non emise più alcun suono. Di nuovo avvertì una sensazione di freddo. Si voltò e si accorse che una corrente gelida proveniva da una pesante tenda che oscillava lentamente in fondo alla stanza.

Si alzò di scatto, scostò la tenda e spinta da forte curiosità si ritrovò ai piedi di una scala molto ripida che saliva verso l’alto avvolta da una nebbia azzurrognola.

Gemma prese a salire come un automa, per lei in quel momento l’unica cosa importante era scoprire cosa ci fosse in cima. I gradini di marmo bianco erano molto alti, ma Gemma stupita li saliva senza il minimo sforzo. Si fermò per un attimo e guardando in basso le sembrò di essere sospesa nel vuoto. Ma come aveva fatto ad arrivare così in alto in così poco tempo?

Si sentì pervadere da una forte eccitazione simile all’onnipotenza, che la spingeva a continuare a salire con grande energia. La nebbia si stava diradando e quando volse lo sguardo in alto, si accorse di essere ormai quasi in cima e vide un enorme libro blu. Arrivata di fronte al libro scoprì che era alto quanto lei e lesse con stupore il titolo: “La gemma smarrita”.

In quel momento il libro si aprì e rivelò la presenza di un passaggio. Senza pensarci un attimo Gemma entrò. L’ambiente era molto luminoso e camminando avvertì uno strano rumore sotto i piedi inspiegabilmente scalzi: il pavimento era ricoperto da pagine di libro strappate e bianche che si riempivano di parole ad ogni suo passo.

Ebbe la tentazione di leggere ma non voleva fermarsi.

Poi però le lettere su quei fogli crebbero a dismisura e Gemma non poté fare a meno di leggere. Raccolse una pagina a caso: c’era scritto il suo nome.

- Gemma! – ripeté nello stesso istante una voce alle sue spalle. Ebbe il tempo di leggere “voltati” e si voltò.

Un vecchio con gli occhi di un incredibile azzurro la guardava sorridendo.

- Fai bene a non fermarti – disse – la storia della tua vita è appena cominciata e devi ancora scrivere i capitoli più belli. Ti accorgerai che è più importante continuare a scrivere che fermarsi a rileggere!

Gemma stava per chiedergli tantissime cose, ma il vecchio sparì e di lui rimase solo la frase che aveva pronunciato scritta sul foglio.

- Dove devo andare? – pensò. Provò a cercare la risposta sui fogli, ma davanti a lei c’erano solo pagine bianche da riempire con la sua stessa storia, di cui per la prima volta seppe di essere protagonista.

Spinta da un irrefrenabile bisogno di uscire, cominciò a correre seguendo la strada tracciata dai fogli che rimanevano bianchi. Quando il pavimento di pagine finì, davanti a lei c’era il vuoto e senza esitare un istante, la nuova Gemma saltò.

Sentì una piacevole sensazione di libertà e tutte le sue insicurezze la abbandonarono.

Fu a quel punto che si ritrovò in libreria dove i libri erano tornati sugli scaffali.

Si sentì urtata da una persona, si voltò di scatto e rimase senza parole. Un uomo con gli occhi di un incredibile azzurro la guardava sorridendo.

- Le è caduto questo – disse porgendole un libro.

Lo prese in mano e vide che s’intitolava “La gemma smarrita”. Lo sfogliò con il cuore in gola.

“Senza esitare un istante, la nuova Gemma saltò” era l’ultima frase.

Poi solo pagine bianche.

 

(Dario Amadei, Silvia  Antonelli, Alessandra Bartoli, Lucrezia Bisceglie, Rossana Bonadonna, Giulia Di Camillo, Gianluca Di Muro, Francesca Fioretti, Carmen Gerace, Lucia Izzo, Gianna Mieli, Silvia Naldini, Giulia Pisciarelli, Irene Rocchetti, Leonardo Vitullo)

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